lunedì 14 maggio 2007

la dea.

Poi la vide: fulgida, misteriosa e terribile come il mare in tempesta.

I suoi occhi incrociarono quelli di lei. Erano neri e profondi. La debole luce delle candele si rifletteva in quei pozzi di pece, come stelle lontane e solitarie in uno spazio infinito.

Indugiò sul suo seno, generoso e prorompente; coronato da capezzoli duri come nocciole acerbe.

Poi i fianchi torniti e scultorei, sinuose curve, come le spire d’un serpente nelle quali lo sguardo quasi si perdeva.

Scese ancora più giù: la vagina glabra stillava dolcissime perle di passione.

Lui si avvicinò alla sua dea, il suo guerriero dalla testa di porpora scalpitava, bramando il connubio carnale.

Quando le fu da presso, le parlò in un sussurro:

Sei pronta? Sei pronta per il piacere oltre il piacere? Sei pronta per il godimento oltre ogni godimento? Sei pront…

Ma lei lo interruppe bruscamente:

NOOOOOOO. MALEDETTO!! MISERABILE NULLITÀ. IO TI ODIO! TI ODIOOO!! DAL PIÙ PROFONDO CENTRO DELLA MIA STESSA ESSENZA, IO TI DISPREZZO!!! CON OGNI MIA SINGOLA FIBRA, CON OGNI MIO RESPIRO, CON OGNI MIA FORZA TI ODIOOOOOOOOOOOO. PORCO IDDIOOOO!!!!!!!

Amen.