martedì 15 maggio 2007

nosejobs vampyrium.

Nose… che?
Hm, nosejobs! Dai, non dirmi che non ne hai mai sentito parlare!
Veramente no. E non riesco ad immaginare neanche che roba sia.


Flavia sorrise maliziosa tra le pieghe del vestitino leggero a fiori, molto primaverile, molto.
Beh… come spiegartelo… noi… si, insomma, noi lo facciamo tutte.

Adriana guardava divertita Flavia arrossire: non era da lei… questi nosejobs dovevano essere qualcosa di molto intrigante. E doveva essere una cosa di sesso. Si, si. E lei aveva anche l’oracolo del nuovo millennio pronta a darle una mano.

Sul motore di ricerca…
Cosmetic Surgery, Plastic Surgery Forum - Nosejobs Cost
Celebrity nosejobs

e via dicendo.

Ma… cazzo! È chirurgia plastica! Si sono tutte rifatte il naso?!
Flavia, Lidia, Cinzia, Sara… loro forse si. Si nel senso che avrebbero potuto farlo. Ma Solange, Desiree, Chantal. Loro no! Loro erano nate perfette ed avrebbero vissuto tutta la loro vita immerse in un’aura di luce. Loro i nosejobs no! Mai!

Poi la primavera si fece estate. Cominciano le feste nei giardini dei villoni dei ricchi. Questa in particolare stava sull’Appia Antica. Il dono della maestà costa ben poco. Un paio di stracci costosi e l’incantesimo più antico del mondo si fa carne, e sangue… e nosejobs.

Dai, vieni! Sarà divertente!
Flavia tirava Adriana per la manica della giacchetta finto stylish, comprata al mercato per 3€. Si stavano inoltrando in un boschetto che abbracciava tutto il lato della villa che non dava su strada.
Adesso lo facciamo, le aveva detto tutta eccitata!

Farlo qui… adesso? Ma questa è roba che si fa dal chirurgo!
Ma che idee perverse ti vengono in mente, Adri? Dal chirurgo? E perché, poi?
Ma come perché… ma dove stiamo andando?
Nel palazzo dei desideri!
Rispose Flavia enigmatica.

Vale a dire nella dependance del servo di casa, che in quanto servo di casa era stato sloggiato dal Tommy, al secolo Tommaso Morraca, figlio del più grande palazzinaro di Roma da parte di padre e della più grande puttana del Lazio da parte di madre. La casa del servo era stata adibita per quella notte a PALAZZO DEI DESIDERI.

Sul tavolino di legno nero di Ikea troneggiava un 20 grammi di cocco. Moony – Dove era la colonna sonora di quel mille e una notte.
Adriana aveva occhi solo per il cocco. Non l’aveva mai visto in vita sua. Neanche si accorse che Flavia, Chantal, Solange, Desiree e mignotte dicendo si stavano preparando al nosejob.

Ma che c’hai presente la margarita? La dolcissima voce a scora di Solange.
Il cocktail? Si. Si prende un pezzo di limone… e poi uno shottino di tequila, no?
Siiiiiii!! Anche qui è una cosa del genere… ti fai un bel tiro e poi…


Poi lo sguardo di Solange corse rapido verso Tommy, che si stava facendo spompinare da Flavia... ma in maniera... strana.

Poi…? Chiese Adriana, ma non era sicura di voler sentire la risposta.

Poi… intervenne Desiree.

Poi il servo entrò con la motosega che aveva preso nel capanno degli attrezzi. Era accesa e spargeva un allegro odore di benzina per la dependance. Dopo quindici anni di onorato servizio, trascorsi amabilmente a mandare giù merda e a fare da schiavo ad una manica di magnaccia, il servo aveva deciso che era ora di fare giustizia proletaria.

Peccato per Adriana che, davvero davvero, non c’entrava un cazzo.
Però ebbe il tempo almeno per capire cosa cazzo fossero quei nosejobs.
Flavia aveva ragione: il chirurgo non serviva.
Non per certe cose, almeno.