lunedì 21 maggio 2007

la stagione delle nebbie: tre.

Cannabis, sola consolazione del mondo! Specialmente quando ti toccano due mesi di fila di bassa manovalanza, al cantiere di Velletrani. A lui piaceva spalare ghiaia. Lo stridio della pala nel mucchio di sassolini lo tranquillizzava. Prendeva il ritmo di un dub nella sua testa e via… Ma c’era da impastare la calce, scaricare i laterizi, trascinare per il cantiere carrette e carrette di calcinacci. Decisamente non era un lavoro che si potesse fare senza canne. Possibilmente tante. Quel giorno poi era speciale: ultimo giorno di lavoro… e di paga. La sera prima aveva già sentito il bulgaro, che aveva preso i biglietti per Dawn Penn alla Palma. Oltre a mezz’etto.

Eh, già – si disse – stasera s…

Lucio, i pannelli! Lucio, oh!

Lucio si girò di scatto, traballando un po’. La pala era ancora infilata nel cumulo di ghiaia.
Se hai finito con la breccia, e se non sei troppo rincoglionito, è arrivato il camion con i pannelli. Aiuta a scaricare, cammina!

Senza dire una parola Lucio caracollò con lentezza studiata verso il camion, aiutò i ragazzi dello smorzo ad aprire le rive laterali e cominciò a scaricare i pannelli di legno giallo, accatastandoli con cura in una zona pulita del cantiere. Quando ebbe finito il capo andò da lui.
Lucio… però così non va! A me non me ne frega un cazzo che ti ammazzi di canne, ma la giornata te la devi guadagnare, chiaro? Per fortuna che è finita! A settembre, fai il piacere: non tornare che non ti prendo. Qua è pieno di rumeni che lavorano il triplo di te… e se voglio li pago la metà.

Bravo, complimenti! – fu il suo commento – E scommetto che li ricatti pure con la storia del permesso di soggiorno!

Velletrani, nervoso, prese il portafogli e gli mise in mano una banconota da 500, fresca di banca, crocchiante.
Tò! E vaffanculo!

Lucio sorrise stancamente, raccolse le sue poche cose, e si allontanò dal cantiere canticchiando: Get up, stand up! Stand up for your rights! Get up, stand up, don’t give…