venerdì 1 giugno 2007

la stagione delle nebbie: cinque.

Ci sono le giornate giuste, quelle che cominciano con te che mandi affanculo il capo, ti becchi la liquidazione e la sera te ne vai col bulgaro alla Palma a sentire Dawn Penn e a spaccarti di erba.
Poi ci sono le giornate di merda, quelle che mandi affanculo il capo, prendi la liquidazione, vai alla Palma col bulgaro. Poi scopri che il tizio del bulgaro gli ha dato buca e che non avete neanche uno spino di marocco. Quelle che Dawn Penn è talmente rovinata dal jet lag che sale sul palco che è quasi l’una, fa due pezzi e se ne va, lasciando il posto ad un testa di cazzo giamaicano che nessuno si è mai inculato e che si mette pure a prendere per il culo la gente canticchiando: Come on italians! Everybody now: Ma-fia, ma-fia!!

Ma vaffanculo, negro del cazzo!! Lucio aveva sopportato abbastanza per quella sera.

Un tale del Reggae Project, con la faccia da centro sociale gli si avvicinò.
A stronzo! A chi è che hai detto negro del cazzo? Eh?
A te, merda,
fu la sua replica gelida. Subito il bulgaro si intromise.
Lucio! Lascia perdere. Andiamo via.
Lascia perdere un cazzo. Stammi a sentire, curre curre guagliò, ho cacciato dieci euri per venirmi a sentire Dawn Penn. Sta sfondata di stanchezza? Va bene, ci passo sopra. Ma questo testa di cazzo che a me, a me, mi viene a fare mafia mafia… te lo ficchi in culo! Hai capito!
Senti, fratello, Brother Jonas viene dal sottoproletariato di Kingston e…
Non me ne frega un cazzo da dove viene! Mafia mafia lo andasse a dire a negronia o da dove cazzo viene.

A fascio!
Fascio a me?! Mafia mafia e fascio… mghr


L’ultimo fu un rantolo di pura rabbia. Non era quella la giornata per fare pippa. Non quella cominciata mandando affanculo il capo. Lucio strinse la mano a pungo… e il bulgaro, alla fine, non se la sentì di lasciarlo solo.

Mentre quelli del Reggae Project li caricavano di calci, il bulgaro faceva mente locale su quale fosse il pronto soccorso più vicino…